"Il Monferrato" 12/11/2012

Grande risposta per il CasaleCoro

Duomo — Nell'ambiente della musica si dice che i cori siano perfetti per riempire una sala da concerto. Ma di certo il pubblico che ha affollato in ogni posto disponibile la Cattedrale di Casale sabato sera non poteva essere composto solo da parenti del Coro di Casale. La verità è che l'intera città ha risposto con entusiasmo a un appello della “propria” formazione diretta dal maestro Giulio Castagnoli.Certamente molti sono stati attratti dall'idea di non perdere La Petite Messe Solennelle, uno dei lavori di Rossini più originali: realizzata dal compositore pesarese per un ambiente cameristico, è in realtàdavvero solenne in questa edizione allargata per grande formazione corale. Una sincera e spesso delicata preghiera dedicata alla musica ancora prima che all'Onnipotente. Quella musica che Rossini aveva studiato a Bologna (Palestrina, Bach, Haendel… la grande musica sacra tedesca), quella che avevascritto per l'opera (la grazia di certi duetti… ) e persino quella che era andata avanti senza di lui (alcune pagine oggi ci appaiono verdiane). La risposta del pubblico però è andata oltre la musica: c'era l'idea di partecipare alla celebrazione della cultura di Casale sotto lo sguardo vigile del suo Santo Patrono nei giorni che celebrano la sua festa.Un'idea resa ancora più concreta dalle parole del parroco della cattedrale, don Eugenio Portalupi, e dallo stesso Giulio Castagnoli che hanno ricordato come la volontà di eseguire questo brano fosse del compianto vescovo di Casale Germano Zaccheo. ““Quando ebbi l’incarico di comporre la messa per i 900 anni del Duomo – confida Castagnoli – passai diverso tempo con mons. Zaccheo, avrebbe desiderato la Messe di Rossini per i 50 anni della sua ordinazione programmandola già per il giugno 2008, questa sera assolviamo questo compito ricordandolo a 5 anni dalla scomparsa”. (La morte, improvvisa, avvenne a Fatima il 20 novembre 2007, ndr).. Impregnati di questi significati gli 80 minuti della “Messe” diventano tutt'altro che “petite”. Il Kirie con cui si apre l'opera è incisivo, ma nella prima parte sono in rilievo soprattutto i solisti. Ognuno al suo momento di gloria anche in senso letterale visto che è il “Gloria” la parte più irta di difficoltà vocali: il bravo basso Oliviero Giorgiutti padroneggia un bel fraseggio in “Et interra pax ominibus”; Paola Roggero, soprano, riesce a toccare corde molto delicate in “Gloria in Excelsis Deus”,Fabrizia Bonavita (contralto) e Michele Ravera (tenore), sono due voci che si fondono molto bene nella“Gratia Agimus”. L'accompagnamento di Rossini per la Messe tende a seguire l'aspetto più minimalista presente nelle coeve composizioni per pianoforte (si considerava un pianista di 4a classe, ma alle sue serate parigine suonavano Liszt e Saint Saens), tuttavia l'intermezzo che divide la messa anche il duo pianistico di Andrea Stefenell e Nikolay Bogdanov con Alessandro Ruo Rui all'harmonium trovano virtuosismo e sentimento. Ma è nella seconda parte che il Coro sembra trovare l'espressività più completa. Le voci si completano tra di loro e insieme agli strumenti in modo estremamente equilibrato. Il risultato è un delicato mosaico che comincia con l'Osanna e finisce con l'Agnus Dei e si spegne leggero mentre comincia una lunga serie di applausi. La serata finisce con un doveroso ringraziamento ai sostenitori dell'orchestra dal Comune di Casale, rappresentato dall'assessore Giuliana Bussola, alle Fondazioni CRT e CRA e la promessa di regalare altre emozioni ai casalesi da parte del loro coro. 

Alberto Angelino

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